Gigliucci Pipe

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In un manufatto artigianale/artistico non c'è in gioco solo l'idea, l'intuizione e la buona mano.
Questi sono solo elementi che dialogano tra loro e soprattutto lo fanno con una metodologia di lavoro
che un costruttore si dà nel tempo. 
Questo è uno schema che riassume la mia:

fasi della creazione

        RICERCA :              -prime prove   -audacia    -sgrammaticature
       SOLUZIONE :           -standardizzazione     - riproducibilità
       EVOLUZIONE :         -variazioni su standard   - lezione meccanica digerita  - ritorno alla sgrammaticatura consapevole

detto questo......

MATERIALI
per i miei bocchini uso ebanite tedesca da barra.
tagliato e lavorato completamente a mano, con il perno tornito dal pieno, questo materiale mi permette padronanza di linee e spessori confortevoli in quella parte della pipa che, andando in bocca, è quella fisicamente più intima al fumatore.


le mie radiche provengono principalmente dalle segherie maremmane e da manno briar.
stagionano nel mio laboratorio dai tre anni in poi.

SULLE FORATURE

 la  maggior parte dei miei fornelli sono rastremati verso il basso in modo da ottenere una  foratura  lievemente più ogivale
 rispetto ad un normale fornello con il  fondo a sezione rotonda.
 i diametri del cannello sono piuttosto aperti:  dai canonici 3,5/ 4mm  si può arrivare fino ai 4.5mm a seconda  dello shape.
 la foratura del bocchino può essere dai 3mm fino ai 3.5mm,  restringendosi ovviamente vicino al dente  e allargandosi
 al perno per combaciare perfettamente con il diametro del foro del cannello.

PUNZONATURE e GRADING SYSTEM

I miei punzoni sono le lettere "R" "S" "O" "F" nell'alfabeto in uso nella mia zona 2800 anni fa circa. Quindi sono simboli alfabetici dell'Etruria arcaica.


             "R" per le rusticate
             "S" per le sabbiate
            "O" per le lisce tagliate ad occhio di pernice
            "F" per le lisce tagliate per il verso della fiamma

I simboli aumentano con l'aumentare della bellezza dell'oggetto e/o della grana naturale del legno, della difficoltà di esecuzione di un determinato shape e il conseguente tempo necessario per eseguirlo. Oltre a questo c'è il mio nome e l'anno di realizzazione.

Dai miei taccuini:

……..c’è una specie di estasi - o proprio estasi – quando ad un certo punto il platorello risponde perfettamente alle sollecitazioni e la curva che prende la radica è proprio quella progettata, immaginata e infine raggiunta. Rivedo in quella curva altre pipe, fatte da altri uomini che mi hanno preceduto. Scopro allora che non sto inventando niente. Forse sono grato ai maestri che hanno lavorato fin ora. Appagato che l’apprendimento artigiano sia cosa lunga di una vita e che mai si arrivi al risultato voluto, ma togliendo materia, appunto, ci si avvicina e si sfiora l’estasi della rispondenza della materia…..
g.
…..una nozione di per sé evidente: se la maniera di trattare il classico, variandolo nelle sue proporzioni, è moderna, il prodotto finale non lo è poiché la pipa è  fondamentalmente sé stessa nei secoli……..tutti quelli che operano, hanno bisogno come non mai di storia e di cultura professionale, poiché oggi come non mai il frutto dell’iper specializzazione moltiplicato dalla ripetizione post-industriale ci sovrasta……di una conoscenza specifica sull’oggetto e la sua storia……
g.
….. il risultato del mio lavoro guarda al classico e ad una combinazione di linee, e specularmente  oscilla quindi tra le limitate possibilità dell’artigianato e la tensione, anche mentale, al fare meglio……
g.
……digerire la lezione meccanica……..
g.
…….in linea di principio un’opera d’arte  è sempre stata riproducibile…
w. benjamin

……..la tecnica è la standardizzazione di un processo ottenuta per ripetizioni identiche. E’ la riduzione di un azione al suo limite economico. L’arte, al contrario, è la variazione e la diversificazione di un processo per svilupparlo verso la maggior importanza sensazionale. L’esperienza artistica è così un esperienza di valorizzazione, un atto che è il suo proprio scopo. Una tecnica è lo stesso atto trasformato in un mezzo…..
a. jorn

…..ma anche :  la riproducibilità dell’esperimento è alla base del metodo scientifico. Senza esperimenti riproducibili si brancola nel buio. Non sappiamo cosa può venir fuori. Forse quello che cercavi, ma non saprai quanto casualmente. Può esser anche notevole cosa ma al primo tentativo di riproduzione, si pongono problemi tecnico/formali i quali chiedono soluzione………
g.
…..dal 2011 ho collaborato al brand “Foundation”, produzione per certi versi lontana dalla mia ma nella quale si sono sedimentati felicemente molti aspetti a me affini  dell’oggetto pipa. E’ altresì il luogo dove si incrociano le esperienze di alcuni artigiani……
g.
…….teoricamente e praticamente la rusticatura è un “non finito”, deforma la linea già tracciata  dall’utensile precedente e apre il poro della radica. Contraddittorio è il fatto che la pipa rusticata acquisti poi forma finita….

g.

                                                                   

…….certi shape sembra che nascano da una mentalità rigorosamente meccanicista, l’operatore alla macchina infatti doveva tirar linee che fossero sempre ben riproducibili e anche velocemente… direi che rhodesian e bulldog nascono lavorando al tornio, o comunque dalla testa di un tornitore…..…apportare modifiche minime in successione temporale ha prodotto ciò che chiamiamo "classico", per l’artigiano, un serbatoio inesauribile di elementi con i quali lavorare….

g.                                           

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